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Una viola al Polo Nord
Le mie sono lettere che aprono domande, più che dare risposte. Avere una piccola attività è per me qualcosa in continua evoluzione, un’evoluzione che condivido con chi è ospite della Stazione: quando nasce un servizio, sperimento qualcosa, preparo un nuovo contenuto o una promozione, ne parlo sempre in anteprima con chi è quassù insieme a me.
Non solo: per riscaldarsi, i nuovi arrivati ricevono subito “Una tazza di te”, che è una cosa che non si beve ma che, se vuoi, puoi sentire. Si tratta di una serie settimanale di sette email che NON contiene dritte per fare foto di prodotto più belle, né per aumentare la produttività, né per insegnare l’uso di un'app per la post-produzione.
Questo perché nasce dal desiderio di riportare l'attenzione verso l'interno, di far nascere qualcosa partendo dal nostro, personale messaggio e di fare un’attività semplicemente perché sì, perché ci va di farla.
Vorrei inoltre che fosse un'occasione per ritagliarsi un momento per usare l'immaginazione fuori da un contesto lavorativo. La fotografia, beh, quella non può mancare ma diventa la scusa per giocare e sperimentare con la cara, vecchia fantasia.
Vieni anche tu alla Stazione Boreale?
Una viola al Polo Nord
Le mie sono lettere che aprono domande, più che dare risposte. Avere una piccola attività è per me qualcosa in continua evoluzione, un’evoluzione che condivido con chi è ospite della Stazione: quando nasce un servizio, sperimento qualcosa, preparo un nuovo contenuto o una promozione, ne parlo sempre in anteprima con chi è quassù insieme a me.
Non solo: per riscaldarsi, i nuovi arrivati ricevono subito “Una tazza di te”, che è una cosa che non si beve ma che, se vuoi, puoi sentire. Si tratta di una serie settimanale di sette email che NON contiene dritte per fare foto di prodotto più belle, né per aumentare la produttività, né per insegnare l’uso di un'app per la post-produzione.
Questo perché nasce dal desiderio di riportare l'attenzione verso l'interno, di far nascere qualcosa partendo dal nostro, personale messaggio e di fare un’attività semplicemente perché sì, perché ci va di farla.
Vorrei inoltre che fosse un'occasione per ritagliarsi un momento per usare l'immaginazione fuori da un contesto lavorativo. La fotografia, beh, quella non può mancare ma diventa la scusa per giocare e sperimentare con la cara, vecchia fantasia.
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