Myselfie Cottage

di Rita Bellati, imprenditrice, consulente e formatrice

É come guardare la tua vita per la prima volta.
A chi fosse interessato ai Diari direi che è solo per persone coraggiose. Scherzi a parte, lo dico davvero, intendendo nella parola coraggio questo: “l’intervento umano che supera l’istinto, vessillo vero di sentimenti, di principi – bandiera del vero uomo al di là, e con respiro più ampio, rispetto alla semplice lotta, motore responsabile che intimorito non cede al timore perché qualcosa di luminoso, di sacro, di giusto lo chiede, da dentro di lui.” (cit.)

Rita

Nella sua biografia, Rita scrive che di lavoro aiuta creative e freelance a scoprire i loro talenti, fare chiarezza e semplificare; a queste parole aggiungo che ha la rara e preziosa capacità di ispirare le persone e di aiutarle a trovare e coltivare il loro valore più autentico.

Quando mi ha chiesto di realizzare delle immagini per lei, avevamo appena concluso un lungo percorso di mentoring e i Diari di luci coraggiose sono uno dei frutti di quel cammino.

Rita è stata la prima persona a provare questo servizio ed anche nelle vesti di cliente ha saputo andare in profondità nel tessuto dei Diari e sollevare le domande giuste per aiutarmi a perfezionare la loro struttura.

Le immagini erano unite da un unico filo ma avevano destinazioni diverse: in programma c’era il rebranding del Myselfie Cottage, per il quale erano previsti un nuovo logo ed un nuovo sito; inoltre, il suo servizio di punta – il Soggiorno al cottage – avrebbe trovato tutto lo spazio di cui aveva bisogno in un nuovo mini-sito. Ultimo ma non meno importante, tutte queste attività avevano bisogno di immagini per accompagnare la comunicazione in vista del loro lancio.

Partendo dalle sue risposte al questionario, ho costruito la mappa concettuale su cui si basano i Diari e l’ho utilizzata per strutturare ed orientare l’impostazione ed il contenuto degli scatti. La parte organizzativa è stata convogliata in un piano di produzione un po’ articolato, date le precise e diverse destinazioni di alcune delle immagini. Oltre alla ovvia attenzione ai formati e relativi ritagli, in alcuni scatti occorreva prevedere la presenza di uno spazio negativo da riempire con delle illustrazioni.

Il servizio che ne è risultato è composto da ritratti spontanei di Rita e della sua famiglia, ritratti organizzati e qualche still life.

La luce che si fa soggetto, concretizzando il potere creativo del silenzio, e lo sguardo che si posa sulla presenza anziché sulla lente dell’obiettivo, sono probabilmente le due espressioni visive più marcate di questo Diario. Un Diario che celebra l’unicità, guardando la vita di ogni giorno con tutto lo stupore che merita.

Vorresti anche tu lavorare con me? Contattami.