Tulimami
Un Diario di luci coraggiose è un lavoro di squadra in cui è necessario mostrare le proprie vulnerabilità (di entrambe) per raccontarsi veramente e liberamente.
A chi fosse interessato ai Diari direi: preparati perché sarà una giornata molto stancante, fidati di Leda perché sa quello che fa, sii te stessa.
Anna
Anna, in arte Tulimami, intaglia e dipinge oggetti di legno bidimensionali – gioielli ma non solo – attraverso i quali ha fatto della fantasia un lavoro.
Lo studio dove realizza le sue creazioni, il Tulilab, è una stanza ad alto contenuto di meraviglia che si trova al pianoterra di in un bellissimo palazzo del centro storico di Vicenza. Una rampa di scale lo separa dalla casa che, in quanto ad atmosfera, non ha nulla da invidiare al laboratorio.
Già alla prima lettura del questionario compilato da Anna, alla quale avevo proposto di realizzare un Diario di luci coraggiose, ho capito quanto realtà e fantasia fossero in stretto dialogo non soltanto nel suo lavoro ma, più in generale, nella sua quotidianità e nei suoi spazi.
Qualche tempo prima, mi stavo giusto interrogando su come riunire in un solo servizio la bellezza del quotidiano con la sua parte invisibile – l’immaginazione – e tra i vari spunti che avevo raccolto c’era il film degli anni ’70 Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato. In una canzone cantata da Wonka, vengono espressi due concetti che si rispecchiano alla perfezione nel diario di Anna: il mondo creato dalla nostra immaginazione è un luogo in cui ci sentiamo davvero liberi e, allo stesso tempo, l’immaginazione è un mezzo molto potente per cambiare il mondo reale e renderlo migliore.
Mi sono resa conto che i Diari erano già lo strumento giusto per iniziare a percorrere quella strada. La loro struttura, che mescola l’approccio sistemico del reportage ad una forma più fluida, si è rivelata sufficientemente flessibile per trasformare la mappa concettuale e visiva dell’universo di Tulimami in un servizio in cui il racconto della realtà, per essere tale, avrebbe dovuto essere un racconto di fantasia.
Così è nata la mia proposta di basare il nostro shooting sull’invenzione di una storia per immagini ed Anna, nel giro di poco, ha avuto l’idea giusta: realizzare versioni giganti dei suoi personaggi con cui interagire sul set. Ne è nato un servizio in cui lei, i personaggi e gli ambienti aprono porte tra la sua realtà e la sua immaginazione.
Ho scelto di utilizzare prevalentemente inquadrature frontali, così da richiamare lo stile visivo di Tulimami, la bidimensionalità delle sue creazioni e la visione di uno spettacolo teatrale.
Vorresti anche tu lavorare con me? Contattami.